CALCIO D - Il 2025 della Pistoiese è, fin qui, un anno dal sapore dolceamaro. Dolce per gli sforzi economici messi in campo dalla società e per una squadra che ha mostrato solidità e qualità; amaro perché, nonostante gli investimenti e le ambizioni dichiarate, la vetta della classifica continua a restare fuori portata in modo stabile.
La trasferta di domenica a Imola si inserisce perfettamente in questo contesto. Gli arancioni affronteranno una formazione ferma a 16 punti, quart’ultima e distante 15 lunghezze, una di quelle partite che sulla carta sembrano favorevoli ma che diventano decisive proprio per capire se il 2026 può cambiare volto. La Pistoiese è quinta, a sette punti dalla capolista Lentigione, con quattro squadre davanti: una posizione che non soddisfa del tutto, soprattutto alla luce delle aspettative iniziali.
A pesare sulla classifica sono i pareggi: ben sette, a fronte di sole due sconfitte. Un dato che racconta una squadra difficile da battere, ma anche incapace, troppo spesso, di dare il colpo decisivo. Basti pensare che la stessa Lentigione e il Desenzano, entrambe davanti agli arancioni, hanno già perso tre partite. Segno che il margine per recuperare esiste, ma va sfruttato trasformando la solidità in vittorie.
Con l’arrivo di Cristiano Lucarelli in panchina, il tempo degli alibi sembra definitivamente scaduto. Ora tocca al gruppo dimostrare di saper diventare squadra vera, superando individualismi e “primedonne” per trovare un’identità chiara e un’unità di intenti costante.
L’obiettivo resta quello indicato dal presidente Iorio: riportare la Pistoiese almeno in Serie C. La rincorsa non è semplice e il 2025, fin qui, lo ha dimostrato. Ma con continuità, carattere e la spinta del pubblico arancione, il 2026 può ancora trasformarsi in una stagione capace di lasciare il segno.








