VICOFARO - Alla parrocchia di Vicofaro, dove da 8 anni Don Massimo Biancalani accoglie i migranti, i trasferimenti sono iniziati, lentamente e silenziosamente, ma in maniera efficace. I termini dell’ordinanza di messa in sicurezza degli ambienti firmata dal Sindaco di Pistoia scadono domani; a questa la Diocesi ha risposto con un incessante e operoso lavoro di ricollocamento dei migranti, grazie anche all’aiuto della Caritas locale, regionale e nazionale, con l’obiettivo di svuotare gli ambienti per effettuare i necessari lavori di adeguamento.
Questo pomeriggio ci saranno una buona parte dei trasferimenti dei migranti, per la verità già iniziati anche nei giorni scorsi: per tutti la Diocesi ha trovato un’alternativa, facendo conto anche sulla disponibilità di alcune parrocchie, e occupandosi uno ad uno di ogni singola persona e delle sue peculiari esigenze e bisogni.
A fronte di questo lavoro, don Biancalani ha lanciato un appello per chiedere a tutti i “solidali” di riunirsi in un presidio a Vicofaro per difendere quell’esperienza e ha fissato per questo pomeriggio una conferenza stampa con i suoi avvocati.
In merito è intervenuto duramente il vescovo Fausto Tardelli che ha stigmatizzato e preso le distanze dalle parole di don Biancalani: “A Vicofaro – ha scritto il vescovo – la situazione igienico sanitaria non permette più un’accoglienza dignitosa, umana e in sicurezza delle persone. Per questo la Diocesi, per spirito umanitario ed evangelico, con l’appoggio di Caritas Italiana e in particolare di quella di Firenze, ha preparato strutture alternative dove i ragazzi possono essere accolti, custoditi e accompagnati verso processi di integrazione e promozione umana. La maggior parte di loro ha già, volontariamente, aderito agli spostamenti che saranno effettuati in libertà e in serenità. Per questo prendiamo le distanze in maniera netta e assoluta dal comunicato di don Biancalani contro quello che lui chiama “sgombero”. Ringraziamo le forze dell’ordine che offrono il loro supporto solo per garantire la sicurezza di tutti”.