PISTOIA - “Degli esempi che ci indicano la strada da seguire”.
Così Paolo Carrara, presidente della Fondazione Un Raggio di Luce, ha descritto i premiati per il XIII del Premio Nazionale Caponnetto, tre personalità le cui vite raccontano, come è nello spirito del riconoscimento intitolato al magistrato Antonino Caponnetto scomparso nel 2002 e legatissimo con Pistoia, la cultura della legalità.
I riconoscimenti, consegnati nella sala maggiore di palazzo di Giano su iniziativa anche del Centro don Milani e Libera, sono così andati ad Antonio De Masi, imprenditore calabrese che per la scelta di lottare contro la ‘ndrangheta vive da 13 anni, con la propria famiglia, sotto scorta; Daniela Rombi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strada di Viareggio e che a seguito dell’incidente del 29 giugno 0209 perse la figlia Emanuela e Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe “Peppino” Impastato, giornalista e attivista ucciso dalla mafia a soli 25 anni e di cui portata avanti le battaglie per la legalità e occupandosi di sensibilizzare e contrastare la criminalità organizzata.
Cultura della legalità, assegnati i premi Caponnetto
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