Grido d’allarme dei panificatori di CNA Toscana Centro, per i rincari di costi di gestione, materie prime, consumi energetici e trasporti.
A penalizzare artigiani e consumatori è soprattutto la strutturale dipendenza dell’Italia dalle forniture estere di grano duro, tenero e mais, con un tasso di auto-approvvigionamento su base nazionale, pari a circa il 60% per il grano duro, 35% per il tenero e 53% per il mais. Circostanza che espone particolarmente l’Italia alle turbolenze dei mercati internazionali.
L’aumento dei costi di produzione hanno già conseguenze sul mondo della trasformazione e a cascata potrebbero presto ricadere sui consumatori.
"Dopo l’aumento del 10% del costo della pasta avvenuto già alla fine del 2021, si potrebbe registrare – avvisa CNA – un ulteriore rincaro del 10% nelle prossime settimane".
Marta Quilici