Dal 2024 si prevedono ulteriori disagi per il trasporto pubblico locale: con il divieto di circolazione da gennaio dei mezzi EURO2, 240 bus della flotta di Autolinee non potranno più circolare e si prevede un taglio indiscriminato su centinaia di corse, comprese quelle scolastiche, dei pendolari e ad alta frequentazione, e con migliaia di chilometri perduti. Questa almeno, è la previsione fatta dall'Unione delle Province Toscane che, insieme, hanno deciso di adire le vie legali fino a lanciare una vera e propria class action: "Apprendiamo - scrivono gli enti provinciali, tra cui quello pistoiese - con grande stupore e sconcerto solo in questi giorni, a ridosso del Natale e dell’avvio del nuovo anno, che l’azienda di trasporto non è in grado di assicurare il servizio di trasporto pubblico locale dal 1° gennaio 2024 a causa del divieto di circolazione dei bus di categoria antinquinamento Euro 2 e prevede tagli massicci su tutte le linee percorse da questi mezzi. Riteniamo inaccettabile questa mancanza di programmazione di una multinazionale che con la gara unica avrebbe dovuto portare nella nostra regione qualità dei servizi, investimenti ed efficienza e che invece non è riuscita a far fronte a una situazione di blocco dei mezzi inquinanti che non rappresenta un imprevisto, essendo nota almeno dal 2021 e assolutamente prevedibile”.
“Data la situazione siamo chiamati a invitare la Regione Toscana a esercitare il proprio ruolo di controllo e di regolazione del servizio e a rivolgere un appello ai Parlamentari e soprattutto ai Prefetti affinché sostengano la nostra richiesta di una proroga verso il Governo Meloni, in modo da scongiurare una situazione di emergenza che rischierebbe di provocare problemi di ordine pubblico sui territori e un’interruzione di servizio pubblico”.
UPI Toscana, infine, nel ricordare che la proroga degli Euro 2 sarebbe essenziale per dare respiro e continuità al sistema, ricorda che questo non risolverebbe strutturalmente la situazione, alla luce del blocco a fine 2024 dei mezzi Euro 3. “Auspichiamo una proroga da Roma ma in ogni caso – è la conclusione dei Presidenti – non è dato sapere i piani di investimento per provincia da parte dell’azienda e riteniamo necessario che il gestore del contratto pubblico di Tpl avvii fin da gennaio un tavolo permanente con AT e gli enti locali per gestire la situazione, già oggi gravata da gravissimi disservizi che colpiscono studenti e cittadini, visto che il blocco a fine 2024 dei 700 mezzi Euro 3 sarebbe il definitivo colpo di grazia a uno dei servizi pubblici essenziali per i cittadini”.