"La notizia del trasferimento delle opere di Marino Marini a Firenze è stata per Pistoia un brutto risveglio".
Così Marco Leporatti, presidente del Comitato "Nessuno Tocchi Marino", nato dopo la chiusura del museo di palazzo del Tau nel 2019, ha commentato la notizia del trasferimento delle opere di proprietà della fondazione fiorentina intitolata al maestro nel museo del capoluogo toscano.
Una evoluzione sulla vicenda al centro da anni del dibattito culturale e politico della città, che al momento il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi non ha voluto commentare.
Nella lista delle opere che saranno spostate a Firenze figurano i bronzi di Marini ospitati nell'ex chiesa del Tau, come "il Cavaliere", "il grande grido" e la versione del 1953 de "il miracolo".
Il trasferimento, sbloccato dal pronunciamento del Consiglio di Stato che ha eliminato il vincolo delle opere a Pistoia, dovrebbe avvenire alla fine del mese di ottobre.
Sembrano quindi sfumare le proposte avanzate per dare la soluzione locale alla vicenda, ovvero l'offerta della Fondazione Caript di ospitare temporaneamente le opere presso propri spazi, in attesa dei lavori al complesso di San Lorenzo che, come aveva proposto il Comune, sarebbe potuto diventare la nuova casa pistoiese del museo Marini.
Dal Comitato "Nessuno tocchi Marino" è stata così lanciata una proposta, quella di una "manifestazione/festa" propri ad inizio ottobre per ringraziare Marino Marini, sperando che qualcosa e qualcuno si muova dando anche inizio ad una "rinascita" collettiva".