Com’è noto dal 1° ottobre, per chi possiede un caminetto o una stufa o caldaia a biomasse, a legna o a pellet, potrebbe ricevere la visita di tecnici incaricati dalla Regione Toscana di effettuare controlli e verificarne l’accatastamento, ovvero l’avvenuta dichiarazione e denuncia tramite apposita procedura da effettuarsi sui portali della Regione.
L’obbligo sussiste da marzo 2023, ma fino al 30 settembre non erano previsti controlli.
Ma cosa succede se, nonostante l’obbligo imposto dalla Regione, ad avvenuta verifica, non si è ancora proceduto al censimento? Niente. La delibera prevede comunque la possibilità di procedere, senza incorrere in sanzioni, all'accatastamento entro e non oltre 30 giorni dalla data del controllo. Dopodiché si rischia una sanzione fino a 3000 euro.
Il provvedimento ha suscitato immediate polemiche. C’è chi ha ipotizzato anche che il censimento possa portare all’applicazione di una tassa sul caminetto o sulla stufa, oppure a regolarne l’accensione da parte del governo regionale
Dubbi sul provvedimento arrivano anche dall’opposizione in consiglio regionale