Un delitto perfetto. Il riassunto di Varese-Pistoia è stato proprio un omicidio impeccabile guidato peraltro da un giocatore cresciuto cestisticamente proprio sotto il tetto del PalaCarrara. Davide Moretti, 16 punti per lui, infatti è stato il peso che ha fatto oscillare la bilancia nella direzione dei lombardi grazie a 9 punti nell'ultimo quarto che hanno consegnato di fatto la vittoria alla squadra di coach Bialaszewski. Ed è stato proprio così, perché Estra aveva condotto una partita quasi impeccabile per 35 minuti, tenendo subito botta agli assalti varesini da sembrare quasi inarrestabili nella bolgia di Masnago. Col passare dei minuti però Pistoia ha trovato una solidità offensiva da grande squadra e ottime risposte da tanti punti interrogativi da quest'estate a causa delle poche apparizioni causa infortuni, Charlie Moore e Derck Ogbeide su tutti, rispettivamente 17 e 14 punti più 12 rimbalzi per l'ex Rimini. Ottima anche la prestazione del pacchetto italiani, con Wheatle che si è dimostrato un difensore di pregevole manifattura per la Serie A e i subentrati dalla panchina capitan Della Rosa, Saccaggi e Del Chiaro che si sono presentati in campo senza paura e reggendo alla grande la sete di rimonta dei padroni di casa. I rimpianti arrivano da quel +10 sfumato nell'ultimo quarto, seppur con la consapevolezza di aver domato e dominato una squadra con tutt'altre ambizione in questa stagione per almeno 35 minuti. L'unica nota stonata sono stati alcuni meccanismi difensivi non irreprensibili da parte dei biancorossi, pensando anche al fatto che coach Nicola Brienza ne abbia sempre fatto un marchio di fabbrica. Certo, i pochi allenamenti hanno influito e non poco sulla chimica dietro le plance, però i biancorossi saranno chiamati anche a quel passo per poter raggiungere il traguardo salvezza a fine stagione. Intanto però in casa Pistoia Basket regna l'amarezza di aver convinto, ma non aver vinto, nonostante il tanto di buono che si è visto e che ha scacciato il dubbio degli scettici che davano già per morta questa squadra. Un'amarezza che l'allenatore di Pistoia, Nicola Brienza ha tradotto in questi termini.