Nei primi tre mesi dell'anno l'export del vivaismo delle imprese pistoiesi è calato del 3,5%.
Un dato leggermene migliore per il comparto rispetto al dato nazionale, che nello stesso periodo è stato in flessione del 4%.
A scattare la fotografia è stata Coldiretti Pisoia che, su base di dati istat, ha quantificato in 153 milioni di euro le esportazioni tra gennaio e marzo delle imprese verdi della provincia, portando la quota dell'export locale sul totale nazionale a quasi il 43%.
“Siamo di fronte ad un assestamento del mercato, nonostante le non poche criticità che stiamo attraversando: il lunghissimo periodo di siccità che ci ha accompagnati per oltre un semestre, a cui è seguito l’eccesso di piogge in primavera. E poi, le incognite derivanti dal conflitto in Ucraina, e l’indiscriminato e spesso ingiustificato aumento dei costi energetici e delle materie prime –spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia - Una fase dove Pistoia si conferma il principale polo produttivo nazionale, ma siamo consapevoli degli investimenti e dei sacrifici che occorre fare per mantenere e sviluppare le nostre eccellenze, prodotte con l’ausilio di migliaia di addetti in tutta la provincia”.
Per il futuro un supporto al settore, commenta ancora Coldiretti, è la legge delega sul vivaismo approvata nei giorni scorsi dal Governo e che consentirà di definire una cornice normativa e organica a tutto il florovivaismo, normando le articolazioni della filiera, definendo le figure professionali che operano nel comparto, disciplinando i centri per il giardinaggio, inquadrandoli all’interno della filiera florovivaistica.