• Firenze - OSCAR GREEN AD AGER OLIVA, IMPRESA PISTOIESE


    09/10/2023

    Non è vero che i giovani non vogliono coltivare i campi, allevare animali, tagliare la legna nel bosco o guidare il trattore. A sfatare l’antipatico cliché sono le oltre 3 mila domande presentate per bandi regionali del Piano di Sviluppo Rurale nel periodo 14-22 che hanno contribuito alla nascita, all’insediamento e allo sviluppo di quasi due mila aziende giovanili che stanno adattando velocemente la nostra agricoltura alle tante sfide del prossimo futuro e contrastando, con la loro presenza e le loro attività, il fenomeno della spopolamento dalle aree rurali. È il quadro fornito da Coldiretti Toscana in occasione degli Oscar Green regionali 2023, il premio assegnato ogni anno alle imprese agricole più dinamiche, innovatrici, sostenibili la cui premiazione si è tenuta a Firenze sotto lo slogan “Generazione in campo”.

    Sono 2.746 le imprese agricole under 35 in Toscana, in crescita del 2,2% rispetto al 2019 secondo il sistema camerale, che salgono a 4.336 se consideriamo gli under 40 secondo l’Istat. Quasi un decimo delle aziende agricole under 35 si trova  nel pistoiese, e una di queste ha vinto l’Oscar Green 2023 della Toscana, nella categoria Impresa digitale si tratta di Ager Oliva azienda pistoiese ideata da Tommaso Dami (33 anni), Ana Soto (29 anni) e Cosimo Lunetti (25 anni) che in soli due anni hanno preso in carico ben 3000 ulivi tra Pistoia, Montecatini Terme, Montale e Vinci, grazie ad un modello di business basato sull’adozione degli uliveti, da parte di appassionati e da parte di investitori strutturati.

    Alla premiazione hanno partecipato la Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani; il Delegato Nazionale Giovani Impresa Coldiretti, Enrico Parisi; il delegato alle politiche giovanili e per l’innovazione della Regione Toscana, Bernard Dika; il consigliere regionale, Marco Niccolai ed il Direttore della Camera di Commercio di Firenze, Giuseppe Salvini.

    “L’attività agricola è la chiave per scoraggiare la fuga dei miei coetanei dalle campagne, creare occupazione giovanile e nuovi presupposti per un rilancio delle comunità rurali. Un processo che va però accompagnato ad investimenti sui servizi essenziali e sulle infrastrutture digitali perché il mondo, la vendita, la promozione, le relazioni, oggi sono dentro i nostri cellulari e noi dobbiamo essere connessi. Gli altri scogli che rallentano il rinnovamento sono l’accesso al credito e al capitale fondiario. – spiega Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana – Ogni giorno tocchiamo con mano il desiderio e la volontà di dedicarsi all’agricoltura di tanti ragazzi e ragazze complice anche la ricerca di uno stile di vita scandito dalle stagioni e non più dal cartellino da timbrare o dai target. Il loro contribuito, le loro competenze e la capacità di diversificare sono fondamentali per accelerare il percorso di transizione energetica, ambientale, sociale, economica di cui la nostra Toscana ha bisogno per restare leader a livello mondiale del buon cibo, dell’accoglienza turistica e della bellezza. Molto è stato fatto ma molto c’è da fare per tradurre i progetti che sono ancora sulla carta in imprese”.

    Un assaggio di questa straordinaria onda di rinnovamento e multifunzionalità lo hanno fornito, anche quest’anno, gli Oscar Green di Coldiretti. Dall’agricosmetica anti-age a base di kiwi alla start-up che salva gli olivi e con loro il pianeta, dal pastore che produce formaggi sul mare che vende ai turisti al nuovo welfare rurale dell’Oasi della Felicità, dal contadino resiliente che coltiva patate ed alleva bovini di razza Garfagnina fino agli obiettivi di autonomia energetica di un’azienda forestale nell’Appennino Tosco Emiliano. Esperienze imprenditoriali ben rappresentative di un campione di agricoltura che oltre a produrre cibo, cruciale per la popolazione, investe sull’innovazione andando a velocità doppia rispetto alle imprese over 40, sulle energie rinnovabili, sull’accoglienza rurale e sulla didattica ed il sostegno alle fasce più fragili diventando motore nelle comunità soprattutto delle zone più marginali e montane.

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