Sono 10.000 le imprese e 29.000 le abitazioni che hanno subito danni dal maltempo dello scorso 2 novembre secondo le stime di Irpet. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ha presentato i contenuti della relazione che, dopo un mese dalla sua nomina a commissario per l’emergenza, dovrà inviare al Governo per ottenere i ristori per la popolazione e per le imprese alluvionate e a copertura dei 110 milioni di euro di somme urgenze già realizzate dai comuni colpiti per la messa in sicurezza dei luoghi.
I dati in particolare
L’alluvione ha interessato 18.723 ettari di cui, l’area più ampia nella provincia di Pistoia (6805 ettari), seguita da Pisa (3490 ettari), Prato (3484 ettari), Firenze (3378 ettari), Livorno (1299 ettari), Lucca (229 ettari), Massa (27 ettari), Arezzo (6 ettari) e Grosseto (5 ettari).
In base a una georeferenziazione puntuale, si è ricavato che 10.382 sono state le imprese coinvolte dall’alluvione, di cui: 4390 a Pistoia, 3725 a Prato, 2016 a Firenze, 173 a Pisa, 33 a Livorno, 26 a Arezzo, 10 a Lucca, 5 a Grosseto e 4 a Massa.
Per calcolare il numero di abitazioni alluvionate (sono state prese in esame quelle ai piani terra e/o nei seminterrati) si sono incrociati la carta tecnica regionale (CTR) con i dati del Censimento della Popolazione e delle Abitazioni più recente di cui si dispongono i micro dati (2011).
Ne è risultato che la superficie residenziale coinvolta è di 2.832.930 metri quadri, 1.063.199 metri quadri è la superficie di cantine e garage, per un totale di 29.140 alloggi. Di questi, 13.477 a Pistoia, 10.145 a Prato e 4.467 a Firenze. Seguono i 635 di Pisa, i 130 di Livorno, i 111 di Lucca, i 107 di Massa, i 39 di Grosseto, e i 29 di Arezzo.
Infine, per gli edifici pubblici (per i quali non erano disponibili informazioni sulle superfici né da censimento né da CTR), si è utilizzata come fonte informativa la base dati openstreetmap (www.openstreetmap.org) e ne è risultato che in Toscana sono 106 quelli sono rimasti coinvolti dall’alluvione (39 a Pistoia, 30 a Prato, 18 a Pisa, 8 a Massa Carrara, 4 a Lucca, 3 a Livorno, 3 a Arezzo, 1 a Grosseto)
Per la quantificazione del danno sulle abitazioni e sui beni durevoli delle famiglie, il danno complessivo subito è quantificabile in 588 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, il danno complessivo subito è pari a 70 milioni di euro calcolando gli interventi necessari al rifacimento degli edifici pubblici, diversificando i costi di ripristino fra le aree potenzialmente più danneggiate e quelle potenzialmente danneggiate in modo meno grave.
Per quanto riguarda le imprese la stima operata è relativa ai danni diretti, indiretti ed indotti prodotti dall’alluvione e il totale è di 1,2 miliardi di euro. I danni diretti sono quelli relativi a tre aspetti: a) le perdite di magazzino (materie prime semilavorati e merci finite), cioè le scorte; b) le perdite associate agli impianti (fabbricati, macchinari); c) le perdite di valore aggiunto dovute al blocco produttivo. A tali danni diretti possono essere aggiunti i danni indiretti dovuti alla interruzione delle relazioni di scambio fra le imprese danneggiate dagli allagamenti e le imprese che ad esse vendono altri beni e servizi in una relazione di filiera. Infine, potrebbe essere aggiunto il danno indotto dovuto alla contrazione dei consumi che conseguirebbe da una riduzione dei redditi. È il caso, ad esempio, che si configurerebbe qualora si verificasse una sospensione del pagamento degli stipendi dei lavoratori e l’avvio di una procedura per la richiesta della cassa integrazione.
Mettendo insieme il danno calcolato sulle scorte (109,2 milioni di euro), quello relativo ai fabbricati e macchinari (833,7 milioni di euro), quello relativo al blocco produttivo (107,3 milioni di euro) e l’effetto diretto, quello indiretto e quello indotto (150 milioni di euro) si arriva ad una stima complessiva di circa 1,2 miliardi di euro.
Di questo danno totale sulle imprese, è da tenere in considerazione che esiste un diverso livello di gradazione di gravità della situazione. E’ stato possibile infatti individuare alcune aree particolarmente colpite e rispetto alle quali il fattore tempo assume una rilevanza cruciale per la sopravvivenza delle imprese stesse. Isolando le imprese che appartengono a queste aree critiche, possiamo stimare che il danno relativo a tali situazioni ammonta ad una cifra che stimiamo in circa 240 milioni di euro, una cifra che può essere indicata come altamente urgente.
Per il settore agricolo, la quantificazione del danno è di circa 39 milioni di euro.
Per stimare i danni nel settore agricoltura, è stata utilizzata la stessa zonizzazione impiegata per la stima dei danni alle abitazioni (zona gravemente alluvionata e zona moderatamente alluvionata), applicata alla più recente mappatura regionale dei piani colturali. Per ciascun comune è stata ricavata la quota di superficie coltivata alluvionata e da qui una stima dell’impatto in termini di valore aggiunto del settore agricoltura (ipotizzando che il costo per le aree colpite sia pari a 2 mesi di resa produttiva.