• I comuni alle prese con i costi energetici


    29/11/2022

    Si conclude con 5 comuni della Valdinievole la nostra indagine sulle misure prese dagli enti locali della provincia di Pistoia per far fronte ai rincari dei costi dell’energia. In generale tutti quei comuni che negli anni passati, in maniera previdente, hanno scelto di fare investimenti a lungo termine per l’efficientamento energetico (come la conversione a led dell’illuminazione pubblica o l’installazione di impianti fotovoltaici e a basso impatto) hanno potuto, in questo difficile frangente, affrontare meglio l’aumento dei costi energetici che incidono pesantemente sui bilanci degli enti locali.

    A Buggiano, ad esempio, negli ultimi 4 anni l’Amministrazione ha investito nella tecnologia a led, convertendo ad oggi il 60% dei punti luce totali. Questo ha permesso al Comune di non dover attuare misure drastiche di razionalizzazione, anche a fronte dei 190 mila euro di rincaro stimati per quest’anno. Unica modifica, l’accensione di un lampione sì e uno no dopo mezzanotte in via Ponte Buggianese.

    Stessa situazione a Larciano, dove l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica e l’installazione del fotovoltaico nelle scuole secondarie di primo grado ha consentito di lasciare tutto inalterato, sia lampioni che riscaldamento negli uffici.

    A Montecatini l’Amministrazione stima un rincaro di oltre 500.000 euro tra luce e gas, che però è riuscita a coprire con risorse proprie e i circa 300mila euro di ristori statali. Per questo non ha attuato nessuna misura straordinaria di riduzione di illuminazione pubblica e riscaldamento. Unica scelta di sobrietà, quella sulle luminarie, che saranno allestite soltanto in centro e spente dalle 2 di notte.

    A Lamporecchio l’aumento stimato dei costi energetici è di circa 260mila euro a fronte di un aiuto dal governo di 80mila euro. Spesa coperta per il momento dalle casse comunali. Per fronteggiare il 2023 ed evitare di sottrarre risorse ad investimenti e servizi, il Comune sta pensando di contenere i costi energetici spegnendo dalle 2 di notte l’illuminazione in aree non interessate dalla viabilità, come i giardini pubblici, e di chiudere il sabato tutti gli uffici, così da azzerare per un’intera giornata i costi energetici.

    A Massa e Cozzile il 90% dell’illuminazione è a led e già da tempo dopo la mezzanotte si abbassa di intensità. Oltre a questo, però, l’Amministrazione ha deciso di adottare anche misure straordinarie, come ridurre le ore di accensione del riscaldamento negli edifici pubblici, posticipare di mezz’ora l’accensione dei lampioni la sera e anticipare lo spegnimento di altri 30 minuti la mattina. Questo a fronte di una stima di quasi raddoppio dei costi energetici: da 160mila a 300mila euro.



    Redazione TG60
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