Tempo di scelte per l'amministrazione di Alessandro Tomasi.
Tra queste il nodo partecipate.
È di ieri il punto all'ordine del giorno del consiglio comunale sul recesso da Uniser, con la delibera approvata dalla maggioranza che stabilisce una fuoriuscita del Comune dalla parteciapta.
Il tutto nonostante il parere contrario delle opposizioni, dal Pd ai 5 Stelle, che con sfumature diverse si sono dette contrarie alla decisione presa dalla maggioranza.
Maggioranza che, in una nota firmata dai capigruppo Lorenzo Galligani (Fratelli d'Italia), Iacopo Vespignani (Pistoia Concreta), Cinzia Cerdini (Lega Nord), Iacopo Bojola (Forza Italia – Centristi Per l’Europa) e Paola Calzolari (Amo Pistoia) ha ribadito il concetto.
“Ciò che alcune opposizioni paiono ignorare - si legge nel documento - è che il Decreto Madia impone alle amministrazioni pubbliche di dismettere le partecipazioni, anche di minoranza, direttamente o indirettamente detenute, in società aventi per oggetto attività di produzione di beni o servizi non strettamente necessari per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali. L’eventuale mantenimento dovrebbe essere motivato analiticamente sul piano della convenienza economica e finanziaria”.
La scelta del recesso, si legge nel documento della maggioranza, non determina la chiusura di UNISER, che rimane perfettamente operante sul territorio e che potrà inserirsi eventualmente in futuri nuovi progetti, né significa arretramento del Comune di Pistoia nell'ambito della formazione sul territorio comunale.