• Imprese contro lo stop del governo a cessione credito


    17/02/2023

    È un coro di no quello che si alza dal mondo delle imprese nei confronti del decreto legge  approvato dal Consiglio dei Ministri, relativo ai bonus edilizi, con il quale il Governo di fatto blocca la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura.


    “Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece, non solo non si prospetta alcuna risposta al problema, ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”. Così il Presidente di Confartigianato Imprese Pistoia, Alessandro Corrieri, commenta il decreto legge sulla cessione dei crediti approvato oggi dal Governo.

    “Secondo Confartigianato – continua Corrieri – il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere.

    Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile, invece l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo”.


    Parole durissime anche da parte del Presidente di CNA Costruzioni Toscana Centro, Riccardo Castellucci: “Siamo di fronte all’ennesima follia del Governo – scrive - . Sono migliaia le imprese del comparto costruzioni tra Prato e Pistoia disposte a scendere sulle barricate. Una follia inaccettabile perchè darebbe il colpo di grazia ad un intero comparto, facendo fallire 40.000 imprese edili a livello nazionale, colpendo anche migliaia di aziende sul nostro territorio, altrettanti cittadini che si sono orientati sull'efficientamento edilizio, e mettendo sulla strada decine di migliaia di occupati anche nelle province di Pistoia e Prato”.

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