“Così si rischia di danneggiare irreparabilmente centinaia di aziende senza alcuna ragione, ma solo sulla base di un’impressione”.
Francesco Mati, presidente della sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura Toscana, ha commentato così l’annuncio del presidente della Regione Enrico Rossi di voler vietare l’utilizzo del glifosato, l’erbicida più usato al mondo, subito dopo la sentenza Monsanto che ha imposto un grosso risarcimento alla multinazionale per la morte per tumore di un giardiniere.
“Ci immaginiamo – ha dichiarato Mati – che presto arriveranno editti simili per proibire anche il consumo della carne rossa e del caffé visto che entrambi questi alimenti fanno parte della stessa tabella di presunta pericolosità cancerogena del glifosato”.
Mati, nel suo intervento, sottolinea che non c’è alcun fondato motivo scientifico che giustifici azioni del genere. Infatti l’elemento potenzialmente cancerogeno è un additivo e non il glifosato su cui sono state fatte migliaia di indagini e ricerche senza alcuna conclusione certa sulla sua presunta minaccia cancerogena”.