Proseguono senza sosta le indagini per dare un'identità all'assassino di Alessio Cini, il tecnico di 57 anni trovato morto semicarbonizzato di fronte alla propria abitazione di Ponte dei Bini ad Agliana lunedì mattina. L'attenzione degli inquirenti si concentra in queste ore sia sulla ricostruzione dei rapporti familiari e di vicinato dell'uomo, sia sulle analisi degli oggetti e dei mezzi sequestrati (alcuni abiti, il cellulare, il furgone).
La mattina di lunedì 8 gennaio Cini sarebbe uscito prestissimo, quando ancora era buio, lasciando in casa sia il cellulare che il portafoglio, probabilmente per spostare il furgone di alcuni metri, dallo spazio davanti casa ad una piazzola vicina al vialetto di ingresso. Da chiarire il perché di questo gesto (pare che in passato vi siano stati diverbi con un vicino proprio a causa del parcheggio del furgone), fatto sta che appena scese le scale esterne, il suo assassino lo avrebbe sorpreso da dietro colpendolo violentemente alla testa (con un oggetto che ancora non è stato trovato), poi ulteriormente picchiato quando era a terra e infine dato alle fiamme. Sotto analisi anche le telecamere presenti nei vivai intorno alla villetta. Altro ambito di approfondimento riguarda la vicenda della casa in cui Cini abitava con la figlia adolescente, di proprietà della moglie e andata all'asta (finita deserta) proprio in questi giorni.