"L’altra mattina non era normale, la splendida giornata autunnale con l’aria tersa e il cielo di un azzurro immenso, mi fece notare, come non mai, la villa Bellesi! che si ergeva imponente davanti a me, il sole la illuminava impietoso, mettendo in risalto le ferite che il tempo e gli uomini le avevano procurato, le piante del parco, vestite dei meravigliosi colori dell’autunno, sembravano volessero proteggerla, nascondendola, senza riuscirci...
"Agli occhi della gente La Villa, come semplicemente veniva chiamata da noi indigeni, appariva come una decadente vecchia signora ma ancora aristocratica e piena di fascino che ancora resisteva ad una fine ormai certa"...
Queste sono le parole del Tarlo, Ivano Ducci, poeta scrittore e ristoratore dell’Oppio.
Antonio Bellesi nacque a firenze verso il 1860, sembra che a seguito di una importante vittoria legale che gli fruttò molti soldi, decise la costruzione della villa, oggi dopo un nuovo crollo è probabile che per questo simbolo della montagna e icona dello stile liberty non ci sia proprio futuro.