Lo spazio davanti alla chiesa di Sant'Agostino è stato cornice della cerimonia con la quale Pistoia ha ricordato Giovanni Marini. Il suo nome è conosciuto dai più per l'intitolazione della Caserma di viale Italia, casa del 183mo Reggimento Paracadutisti Nembo. La sua storia è stata ricordata con una cerimonia al monumento lui dedicato.
Marini, 25enne caporalmaggiore dell'ottantatreesimo reggimento fanteria Venezia, che aveva sede proprio in città, era un ragazzo semplice, un vivaista, che fu richiamato per combattere. Perse la vita in Etiopia, il 29 febbraio del 1936, nella battaglia di Selaclacà. Per le sue gesta venne insignito, alla memoria, della Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Una storia di cui la città oggi ha fatto memoria con la cerimonia, organizzata dall'Istituto del Nastro Azzurro, con la locale sezione dell'Associazione Paracadutisti d'Italia e il patrocinio del Cudir, il Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Repubblicane del Comune di Pistoia. Al fianco delle autorità, istituzioni civili e militari, associazioni combattentistiche e d'arma, anche i parenti di Marini che ne hanno ricordato la storia.