• Pistoia - Fondazione Marini, Tomasi "attendiamo commissario"


    28/10/2023

    Non risulta definita la costituzione del consiglio di amministrazione, né quella del collegio dei revisori, né risulta presentato, formato ne tantomeno approvato il bilancio di esercizio 2022, rendendo così del tutto incognita la situazione economico patrimoniale della Fondazione Marino Marini.

    Queste le motivazioni con le quali il Prefetto di Pistoia Licia Donatella Messina ha firmato il decreto di scioglimento del cda e la nomina di un commissario straordinario dell’ente – il prefetto Raffaele Ruberto – che rimarrà in carica un anno, eventualmente prorogabile ad altri 12 mesi, con il compito di ricomporre tutti gli organi di amministrazione e controllo della Fondazione e definire il bilancio.


    La sintesi della vicenda:

    Il Museo Marino Marini di Pistoia chiude all’inizio del 2020 per volontà della Fondazione Marini che subito inizia a ventilare l’ipotesi di spostare le opere a Firenze; possibilità bloccata poco dopo dalla Sovrintendenza che pone sulle opere un vincolo che le lega al Museo di Corso Fedi. Vincolo che cade nel maggio di quest’anno, quando il Consiglio di Stato dà ragione alla Fondazione Marini e annulla il vincolo pertinenziale. A tale pronuncia risponde nuovamene la Sovrintendenza che, nell’estate 2023, ribadisce come in ogni caso prima di spostare una qualsiasi opera sia necessario il nullaosta delle Belle Arti.


    Parallelamente vi è la vicenda che riguarda la composizione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, composto da 6 membri più il presidente, di cui uno espressione del Comune di Pistoia (con il Sindaco), uno di Banca Intesa - ex Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia (con il notaio Antonio Marrese) e un rappresentante della stessa Sovrintendenza (che nel 2020, per poter apporre il vincolo sulle opere, si è dimesso, così da evitare possibili conflitti di interesse).




    Marta Quilici
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