Un centinaio di maestre in tutta Italia – due nella provincia di Pistoia – assunte regolarmente di ruolo, cioè a tempo indeterminato – rischiano di essere licenziate. Il loro concorso è stato annullato dal Consiglio di Stato.
Si potrebbe dire tutta colpa del Covid, anche se la vicenda è molto più complessa.
Nel 2020 il Ministero dell’istruzione bandisce un concorso per l’assunzione di nuovi insegnanti; la prima prova scritta è nel dicembre 2021, in piena pandemia.
In questa situazione, oltre un centinaio di candidati non possono presentarsi alla prima prova perché hanno contratto il Covid, e non essendo previste prove suppletive, sono esclusi dal concorso. Fanno ricorso al Tar e lo vincono.
Il Ministero però si appella al Consiglio di Stato il quale obbliga il dicastero dell’istruzione a fare il concorso anche per i candidati esclusi. Le prove si svolgono nell’aprile 2023 e da settembre chi lo vince entra di ruolo a scuola.
La sentenza dello scorso 24 gennaio però invalida tutto.
La vicenda approderà anche in Parlamento: il deputato pistoiese Marco Furfaro - capogruppo PD in commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale - ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’istruzione "affinché - scrive - intervenga con urgenza per sanare quella che è palesemente una vera e propria ingiustizia nella quale perdono tutti: il Ministero che ha speso soldi pubblici inutilmente, i bambini che si troveranno improvvisamente senza più i loro insegnanti e i docenti che si troveranno licenziati dall'oggi al domani. Una follia senza precedenti".