Nei giorni scorsi l'ex chiesa di Santa Maria Nuova è stata al centro di sopralluoghi e riunioni tra i tecnici del Comune, i Vigili del Fuoco e i proprietari dell'immobile. L'obiettivo era definire le azioni da intraprendere, sia nel breve che nel lungo periodo, per mettere in sicurezza il fabbricato, tutelare l'incolumità pubblica e riaprire, prima possibile, la viabilità nei pressi di Largo Santa Maria.
Alcune modifiche alla circolazione intorno all'area perimetrale dell'immobile di proprietà privata erano state apportate la scorsa domenica, 10 marzo, proprio al fine di mettere in sicurezza l'edificio, che presenta un precario stato di manutenzione e significative lesioni strutturali.
Nell'ambito degli incontri è stato verificato che l'immobile necessita innanzitutto di un sistema di monitoraggio, previsto e già attuato dall'Amministrazione comunale attraverso l'installazione - sul lato sinistro e sulla facciata del fabbricato - di estensimetri e biffe vitree, dispositivi che si applicano alle lesioni di un muro per seguirne gli sviluppi. La loro rottura avverte, infatti, che la fessura ha subìto ulteriori allargamenti.
Su richiesta del Comune, al fine di monitorare eventuali cedimenti strutturali, i dispositivi installati dovranno essere monitorati, almeno due volte al giorno, da un tecnico individuato dalla proprietà.
«Siamo consapevoli e dispiaciuti per i disagi derivati, sia per i residenti sia per i commercianti, dalla procedura di messa in sicurezza dell'edificio – ha evidenziato l'assessore ai lavori pubblici Alessio Bartolomei –. Al fine di tutelare l'incolumità pubblica e individuare una soluzione nel più breve tempo possibile, benché piuttosto complessa, la situazione è stata però affrontata con tempestività ed estrema prudenza. Nei giorni scorsi ha richiesto molti passaggi e l'intervento di numerosi soggetti, dai tecnici del Comune ai Vigili del Fuoco, dalla proprietà al Tribunale.»
Il Comune ha provveduto, poi, a chiedere formalmente alla proprietà di occuparsi, entro un mese, della messa in sicurezza dell'intero edificio, attraverso l'installazione di un idoneo ponteggio che tuteli la viabilità limitrofa in attesa di un intervento di recupero dell'immobile. In futuro il privato dovrà occuparsi anche di attuare un piano di recupero della struttura, da concordare, oltre che con l'Amministrazione comunale, anche con la Soprintendenza.