L’economia pistoiese chiude il 2020 segnato dalla pandemia con un calo che sfiora il 27% nell’export per i settori del manifatturiero (-11,4 per l’industria).
Il bilancio è fatto in un rapporto diffuso da Confindutria Toscana Nord che, in particolare, analizza i risultati dell’ultimo trimestre dell’anno passato.
Con numeri pesantemente negativi anche se comunque migliori di quelli del trimestre precedente.
Da ottobre a dicembre, infatti il calo dell’export rispetto allo stesso periodo del 2019 ha sfiorato l’8%, ma da agosto a luglio il raffronto segna una diminuzione nelle esportazioni del 16%.
A segnare in particolare la chiusura dell’anno passato sul fronte della produzione per i mercati esteri sono l’andamento davvero negativo dei trasporti, con segno meno per oltre il 34%, del settore moda che, con il calzaturiero incluso, perde oltre il 22% e del mobile (-13%)
A far da controcanto è invece l’ottima performance del settore alimentare, il cui export aumenta di oltre il 14% (la crescita nel 2020 arriva quasi al 20%).
Fuori dal settore manifatturiero ma molto importante per l’economia pistoiese è l’andamento del vivaismo.
Che ha chiuso il 2020 con un’ottima performance per le esportazioni: quasi il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Segnando, se si considera il risultato complessivo per l’anno passato, un aumento dell’export di oltre il 5%.