E’ già operativo il nuovo Acceleratore Lineare dell'ospedale San Jacopo di Pistoia.
Con la nuova apparecchiatura sono già stati eseguiti diversi trattamenti radioterapici per i pazienti affetti da patologia tumorale.
L'Acceleratore Lineare, acquistato con i finanziamenti del Pnrr, è tra i modelli più avanzati, essendo in grado di effettuare trattamenti complessi a elevatissima precisione e allo stesso tempo con un minor rischio di effetti collaterali e complicanze per i pazienti.
L’attività del nuovo Acceleratore Lineare andrà ad affiancare ed integrare quella dell’Acceleratore già in uso che è stato sottoposto ad un aggiornamento tecnologico ed informatico... "i due apparecchi - si legge in una nota della Asl - sono praticamente gemelli".
"La radioterapia di Pistoia -afferma Luisa Fioretto - nata 30 anni fa grazie all’impegno del Dr. Andrea Chiavacci, si è tenuta al passo con i tempi. Con questa nuova acquisizione si potenzia ulteriormente l'attività della struttura di Radioterapia dell'ospedale pistoiese: l’attività delle due apparecchiature, identiche, andrà ad integrarsi con i trattamenti chemioterapici, targeted therapy ed immunoterapia, per combattere le diverse patologie tumorali sempre di più con strategie terapeutiche differenti e sinergiche”. La dottoressa si è anche complimentata con gli operatori del reparto per la particolare attenzione che è stata dedicata all'umanizzazione degli spazi con pannelli decorativi sulle pareti dei due locali dedicati alla radioterapia.
Per far posto al nuovo Acceleratore Lineare, nei mesi scorsi, sono stati necessari importanti lavori di adeguamento del secondo bunker in cemento armato: i lavori sono stati coordinati dall’ingegnere Ermes Tesi dall’Area Tecnica per l’istallazione della delicata e sofisticata apparecchiatura, ma il cui peso è di qualche tonnellata. Per metterla in funzione è stato fondamentale il personale della struttura complessa di Fisica Sanitaria, di Pistoia e Prato, di cui è direttore il dottor Luca Bernardi: sono stati proprio gli specialisti della Fisica Sanitaria, dopo aver effettuato tutte le verifiche e le prove necessarie (dalle calibrazioni ai collaudi) ad avviare la macchina. Complessivamente i lavori per mettere in funzione il nuovo acceleratore sono durati circa 5 mesi.
“Per me – ha detto Bernardi- che ero presente anche 30 anni fa è una grande soddisfazione vedere il livello che abbiamo raggiunto oggi, grazie soprattutto all’impegno dei colleghi fisici Angela Vaiano e David Fedele”.