Dalla stretta collaborazione tra la struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale San Jacopo diretta dal Professor Pasquale Florio e la struttura organizzativa Attività di Riabilitazione Funzionale di Empoli, Prato e Pistoia, la cui responsabile è la dottoressa Elisa Buonandi, nel Centro di Riabilitazione di Valdibrana a Pistoia, è iniziato un nuovo importante servizio: il trattamento fisioterapico dei disturbi del pavimento pelvico. Si tratta non solo di una novità che colma una lacuna importante nel territorio pistoiese, ma soprattutto di un’opportunità che rafforza anche i percorsi orientati a sostenere la cosiddetta “Medicina di Genere”.
Alle donne pistoiesi è stato possibile offrire la possibilità di un altrettanto fondamentale e innovativo percorso riabilitativo fisioterapico, a completamento di un percorso di tipo riabilitativo oncologico o funzionale-riabilitativo, grazie alla Fondazione Caript che, ancora una volta, sostiene un progetto dell'Azienda Sanitaria: nel caso specifico ha implementato le apparecchiature nel Centro con la donazione del Sistema per elettrostimolazione e biofeedback computerizzato per la rieducazione del pavimento pelvico.
Tra l'altro proprio all'Ospedale di Pistoia è attivo il primo Centro aziendale per il trattamento dei disturbi del Pavimento Pelvico, nell'ambito della struttura diretta dal Professor Florio ed all'interno della quale opera un Team multidiscplinare e interprofessionale dove sono già coinvolti i fisioterapisti.
Il percorso ora, si estende anche al territorio anche grazie alla Fondazione Caript.
“Per consentire di attivare questo nuovo servizio – sottolinea il presidente di Fondazione Caript Lorenzo Zogheri – abbiamo acquistato la necessaria strumentazione, donandola quindi all’Asl. È un’iniziativa che rientra nell’impegno che stiamo portando avanti con importanti investimenti dedicati alla ricerca e, come in questo caso, a nuove dotazioni che possano migliorare assistenza e cure per le persone”.
Il Professor Florio spiega che questa attività è incentrata sulla presa in carico dei disturbi correlati al prolasso di utero, vagina o vescica e anche dei sintomi correlati a queste patologie, come disturbi minzionali e varie forme di incontinenza urinaria femminile.
“L’obiettivo – ha evidenziato Florio, che è anche direttore dell’Area aziendale di Ostetricia e Ginecologia - è garantire alle pazienti una reale presa in carico da parte di specialisti integrati e offrire loro tutte le possibili opzioni terapeutiche, da quelle fisioterapiche del pavimento pelvico, all’approccio farmacologico, sino all’utilizzo di tecniche chirurgiche di tipo mini-invasivo quando è necessario”.
“In questo nuovo servizio - ha aggiunto il dottor Simone Bonacchi, Responsabile dei Percorsi di Riabilitazione ambulatoriale e ospedaliera della Zona di Pistoia - abbiamo intravisto un’importante opportunità, dal momento che i problemi uroginecologici non trovano nel trattamento chirurgico l’unico approccio possibile. La novità è l’approccio multidimensionale, che sottolinea l’importanza della fisioterapia con la rieducazione del pavimento pelvico durante tutto il percorso della donna, non solo come alternativa, ma anche come supporto al trattamento chirurgico. La proposta innovativa, coerentemente con l’attuale orientamento dei servizi, è di porre al centro la risoluzione del problema e non la tipologia di trattamento, in un continuum assistenziale che integra approcci diversi grazie alla multidisciplinarietà”.
Come si accede. Le pazienti vengono indirizzate a questo percorso fisioterapico del pavimento pelvico dagli specialisti ginecologi tramite una segnalazione diretta al servizio territoriale del Centro di riabilitazione di Valdibrana, dove un team di fisioterapisti formati in questo ambito specialistico realizzerà il trattamento personalizzato.
Rieducazione Perineale nel Dopo Parto. Questa nuova offerta va ad integrare un servizio già presente nella zona pistoiese che riguarda la “Rieducazione Perineale nel Dopo Parto”, servizio gestito in continuità dalle ostetriche ospedaliere e consultoriali, dedicato all’educazione perineale, alla conoscenza delle strutture coinvolte e al loro corretto utilizzo da parte della puerpera. “In pratica a tutte le donne in dimissione dopo il parto viene consegnato un questionario per la valutazione di alcuni fattori di rischio, e le donne risultate positive verranno richiamate a distanza di circa un mese: in questo intervallo di tempo infatti si ha la risoluzione spontanea di molte problematiche. Se invece ancora non fossero risolte, la signora verrà invitata a recarsi presso un ambulatorio consultoriale dedicato, in cui ostetriche appositamente formate la prenderanno in carico per questo percorso rieducativo.” Ci dice Arianna Maggiali, direttore SOC Ostetricia Professionale della Usl “Il limite che sentiamo fortemente è di poterci per ora rivolgere solo alle puerpere che parlano italiano, ma speriamo in seguito di poterci allargare, procedendo alla traduzione in altre lingue del questionario e con l’utilizzo del mediatore linguistico culturale: procediamo per gradi!”.
Qualora l’esito del trattamento non sia risolutivo, la donna verrà indirizzata al percorso medico e/ fisioterapico, per valutazione di interventi correttivi di tipo farmacologico, strumentale o chirurgico, mantenendo la continuità del percorso assistenziale.