Volanti davanti allo Stadio, agenti negli uffici, sirene spiegate.
Pistoia si è svegliata alle prime luci dell’alba con la notizia dell’arresto dell’ex garante della Pistoiese Maurizio De Simone, tra i profili coinvolti nella frode ai danni dell’Unione Europea sui fondi PNRR per un ammontare di oltre 600 milioni di euro.
Sono state disposte 24 misure cautelari personali di cui 8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale.
Le operazioni vedono protagoniste diverse regioni italiane dove si sono svolte le indagini, in particolare Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Puglia e appunto la Toscana.
La frode sarebbe avvenuta grazie al coinvolgimento di molti prestanome e 4 professionisti, in primis con progetti di investimento per alcune decine di milioni di euro nei campi della digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttive, erogati dalla SIMEST, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
La stessa società avrebbe immediatamente prestato collaborazione alle forze dell’ordine e il castello è crollato su sé stesso, facendo emergere altri dettagli importanti della vicenda.
Riciclaggio, autoriciclaggio, profitti illeciti, documenti falsi.
Il tutto riconducibile ad aziende fittizie con sede all’estero, in particolare Austria, Slovacchia e Romania e in cui sono partite le indagini insieme alle già citate regioni italiane.
Oltre 100 le segnalazioni di operazioni sospette, provenienti anche dall’estero, insieme ad una serie di documentazioni e indagini bancarie che hanno fatto risalire gli inquirenti ai 24 indagati.
Un lavoro che ha fatto emergere immobili di vario tipo, da appartamenti a ville, ingenti somme di criptovalute, orologi di alta fascia, gioielli e auto di lusso, unite agli oltre 600 milioni di crediti, oggi sotto sequestro.
Le indagini sono state condotte dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.
Per quanto riguarda l'US Pistoiese si è aperto un altro filone di indagini.