Una contaminazione diffusa da organo-alogenati, tra i quali il più critico risulta la trielina.
E’ il risultato della analisi effettuate da Arpat sui campionamenti effettuati in 15 pozzi dell’abitato di Monsummano Terme, già oggetto di un’ordinanza del sindaco che ne vieta l’uso.
Diversi pozzi risultano contaminati anche da cloruro di vinile monomero, derivato dalla degradazione della trielina.
Arpat ha comunicato che non ci sono ancora tutti gli elementi per disegnare una mappa precisa della contaminazione e che per questo saranno svolti ulteriori campionamenti.
La contaminazione appare maggiore, a un primo esame, presso il fosso Candalla, nella zona limitrofa alle vie Vannucci, Petrocchi, e si allunga verso sud.
Dopo un picco nel 2008 la concentrazione di trielina risulta stabilmente in diminuzione, come comunicato in un’assemblea pubblica tenuta il 21 febbraio.