Dopo un primo trimestre dell'anno sostanzialmente stabile, il secondo del 2023 la produzione industriale nell'area tra Pistoia, Lucca e Prato ha mostrato un moderato rallentamento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
E' la fotografia scattata da Confindustria Toscana Nord.
Secondo i dati diffusi dal centro studi dell'associazione tra aprile e giugno si è avuta una riduzione del 2,3%. Non una sorpresa, commenta Confindustria, essendo emersi già segnali di una frenata a livello globale e nazionale.
Andando alla singole situazioni nel pistoiese, spiega Confindustria Toscana Nord, la prima parte del 2023 si chiude con livelli produttivi non troppo lontani da quelli dell'anno precedente, ovvero con un meno 1,6%. Una situazione - ha commentato il presidente Daniele Matteini - "da considerarsi tutto sommato positiva, se si tiene conto del contesto estero".
I dati comparto per comparto mostrano una crescita di due settori, metalmeccanica, con un + 5,2%, e alimentare che ha fatto segnare un aumento di oltre 4 punti.
Per gli altri comparti si sono osservati rallentamenti e frenate. Il segno meno è per chimica e plastica (-45%), carta (-32%) e mobile (-3.1%). Negativa anche la situazione della moda, dal tessile all'abbigliamento (-1.5% e -3.2%), con la situazione peggiore registrata dal cuoio calzature, dove il calo è stato dell'11,7%.
Dati che non confortano, commenta ancora il presidente, ma che non devono allarmare.
A dimostrarlo ci sono le attese della domanda estera. Alla ripresa completa delle attività dopo le ferie il tema, sottolinea Matteini, sarà quello della ricerca di personale, la difficoltà a trovare le adeguate figure professionali alle figure cercate dalla aziende rischierà di gravare sulla competitività delle imprese.