L’obbiettivo era quello di intimidire don Antonio Coluccia, il prete che da anni combatte in prima linea la criminalità organizzata. I fatti risalgono a mercoledì scorso, 3 gennaio. Il sacerdote stava partecipando a una iniziativa per la legalità. Insieme a lui una decina tra ragazze e ragazzi, il gruppo di scout di Uzzano 1.
Siamo in via dell’Archeologia a Tor Bella Monica, alla periferia di Roma, nel cuore della zona nota per essere la piazza di spaccio più grande d'Europa. Per avere un’idea della dimensione del fenomeno, in quell’area ogni anno viene venduta droga per circa 1 miliardo di euro. Un traffico interamente gestito da ben 14 clan mafiosi. Il gruppo scout, guidati da don Coluccia era lì per pregare ad alta voce, con un megafono.
Da alcune case sono però cominciate ad arrivare le offese; “infame” gridavano al prete … ed è stato perfino dato alle fiamme un cassonetto
È Mauro Gabbani, capo Scout del gruppo di Uzzano 1, a spiegare cos’è successo
Un’altra aggressione c’era già stata poche ore prima, sempre nella zona di Tor Bella Monica, nei pressi della sede della comunità di Sant’Egidio.
Un gruppo di ragazzini, fra gli 8 e i 10 anni, aveva inveito contro il gruppo scout con pesanti offese e bestemmie