L'appassita stagione dell'Aglianese si chiude con un sonoro 4 a 0 incassato tra le mura amiche dello Stadio Bellucci contro il Forlì.
Una partita dominata dagli ospiti dal primo al novantesimo, certificando per l'ennesima volta in questa stagione la mancanza di stimoli e voglia da parte della formazione allenata da mister Baiano.
Pronti, via e parte subito forte la squadra ospite che al decimo ci prova con un colpo di testa che termina altissimo.
Un minuto più tardi ancora biancorossi pericolosi ma Moretti è bravissimo a neutralizzare il tentativo mancino di Mosole.
Tutto apparecchiato per il vantaggio Forlì che arriva proprio al 13esimo da un'azione insistita che porta prima al miracolo ancora di Moretti che poi non può niente sulla palla spinta in porta da Pecci.
1 Forlì ma soprattutto 0 Aglianese, in primis nell'approccio alla partita.
Al 32esimo Remedi anticipa tutti da corner sul primo palo ma la deviazione della difesa non lo premia e la palla sfila sul fondo.
Una goccia nel deserto quella dei neroverdi perché il Forlì dimostra di essere superiore già nell'azione successiva, recuperando palla e poi costruendo da sinistra a destra per il destro al volo di Merlonghi che si infila alla destra di Moretti.
37esimo minuto e risultato sul 2 a 0 Forlì.
Lo spartito non cambia neppure nel secondo tempo, anzi rimane proprio lo stesso!
Al decimo infatti capitan Gaiola è il più lesto a sfruttare la respinta dell'estremo difensore neroverde e infilare il terzo gol per i suoi compagni.
L'ecatombe non finisce qui. Un paio di minuti più tardi l'Aglianese rimane immobile sull'ennesima ripartenza ospite e si fa infilare per la quarta volta, grazie anche alla deviazione della difesa.
0 a 4 Forlì e Aglianese ancora non pervenuta.
Il moto di orgoglio dei padroni di casa non produce gol, seppur il neoentrato Vanni porti qualcosa in più dentro l'area di rigore.
Finisce quindi 4 a 0 una partita che ha confermato il trend post Ravenna per il club di Agliana ma soprattutto l'andamento di una stagione mai davvero decollata, con più punti interrogativi che esclamativi e tante ambizioni di cui oggi non rimane nemmeno l'ombra.