Il giorno dopo l'arresto dell'ex garante della Pistoiese Maurizio De Simone, regna il silenzio.
Giocatori arrivati a scaglioni, staff tecnico che entra e esce, borse che lasciano i locali adiacenti allo Stadio.
Niente allenamento, solo una riunione tra lo staff tecnico e i giocatori che ha portato ad una nota congiunta sul futuro del gruppo squadra.
"In seguito e nonostante le vicende delle ultime ore - recita il comunicato - lo staff e tutti i tesserati della Us Pistoiese 1921 hanno deciso di comune accordo di rendersi disponibili a proseguire la stagione, a patto che ci siano le condizioni gestionali ed economiche sufficienti. Condizioni che allo stato attuale non sussistono".
Tutto e niente. Ci sono le condizioni? Chi dovrebbe garantirle? Chi è stato a dirigere questa comunicazione?
Domande che non trovano risposte e che lasciano pesanti punti interrogativi sul futuro calcistico del club, oltre alle già note vicende extracampo.
Certo è che gli stimoli non mancano agli arancioni, ancora desiderosi di proseguire il cammino in campionato e provare a raggiungere un obiettivo che è più utopia che altro, se non altro scendere in campo per non far sparire di fatto la società anzitempo.
In sostanza un modo per non far perdere le ultime speranze rimaste di retrocedere solo in Eccellenza e non nell'inferno della Terza Categoria, ipotesi tra le peggiori ma sempre plausibile.
L'orizzonte non sorride agli arancioni, da tre giorni senza allenamenti sulle gambe, un vero e proprio incubo extracampo tra l'arresto di De Simone, l'allontanamento di Parigi, i malumori interni.
Una situazione tragicomica che non vede totale assenza da parte di quelli che il sito arancione dice essere al vertice del club, tra cui Matilda Jace di cui non si hanno notizie da giorni.
Infine tutto quello su cui gli inquirenti stanno lavorando e continueranno a farlo, carte e documenti che la Guardia di Finanza sta esaminando per capire quello che sia successo in questi anni nel club orange, fare chiarezza sulla situazione pagamenti, sulle buste paga, sulla gestione della società e sulle persone che hanno circolato in questi anni allo Stadio Melani.
Un gioco che negli ultimi giorni è crollato su sé stesso e che ha riportato nel baratro la società, dopo i denti stretti degli ultimi mesi che avevano portato il club a sperare in un miracolo.
Tutto sfumato, perché è emersa la verità dalle indagini che hanno di fatto condannato la Pistoiese, adesso nelle mani del proprio destino, almeno sulla terra verde, per capire se sia la vera fine del calcio a Pistoia.
Sempre che non emergano ulteriori novità del passato della Pistoiese gestita da Maurizio De Simone.