Ha preso il via davanti alla Corte d’Assiste di Firenze il processo che vede imputato Simone Matteoni, reo confesso dell’omicidio del padre Massimiliano, meccanico di 54 anni.
Il pomeriggio dell’11 dicembre 2022 il giovane, residente con la madre a Borgo a Buggiano, chiese al padre – residente a Spianate nel comune di Altopascio – di incontrarsi nel piazzale retrostante la discoteca Don Carlos di Chiesina Uzzanese.
Una volta giunti nel parcheggio, l’uomo sarebbe salito sull’auto del figlio, il quale lo avrebbe accoltellato una prima volta all’addome, lo avrebbe poi portato in auto nei boschi sulle colline di Borgo a Buggiano, e, dopo avergli inferto altre coltellate e averlo cosparso di benzina, gli avrebbe dato fuoco.
Tornato a casa, il giovane, confessò poco dopo il delitto alla madre e al fratello, che lo accompagnarono alla Compagnia dei Carabinieri di Montecatini per costituirsi.
Di particolare rilievo, anche ai fini del processo, è il movente dell’omicidio: il giovane, affetto da problemi di salute mentale, avrebbe infatti confessato di aver commesso l’omicidio per far cessare la voce del padre che continuamente sentiva nella testa.
Proprio sulla capacità o meno di intendere e di volere del giovane dovrà far luce il processo appena avviato.
A questa prima udienza, utile all’ammissione delle prove e della lista dei testimoni, Simone Matteoni, non si è presentato. Difeso dall’avvocato Emanuela Motta, è attualmente ricoverato nella Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) di Empoli, struttura destinata all’accoglienza di autori di reato affetti da disturbi mentali o socialmente pericolosi.
Al processo sono costituite come parti civili gli altri due figli della vittima (e fratelli dell’imputato), assistiti dagli avvocati Santini e Malucchi, la nuova famiglia di Massimiliano Matteoni ossia la compagna e i figli di lei con cui viveva ad Altopascio, assistiti dall’avvocato Spadoni.
Nella prossima udienza la Corte – presieduta dal giudice Silvia Cipriani – ascolterà gli psichiatri che hanno redatto per conto del pubblico ministero Claudio Curreli della Procura di Pistoia, una consulenza sulla salute mentale dell’imputato.