Nell’ambito delle iniziative di Pistoia Iacobeo 2021 - 2022, nella sala Maggiore del Palazzo comunale si è tenuto l’incontro dal titolo Lo Statuto dell’Opera di San Iacopo del 1313: un santo, un notaio, una città. Si tratta della presentazione della nuova edizione, curata dai docenti e studiosi Giovanna Frosini, Giampaolo Francesconi, Simone Pregnolato e Stefano Zamponi, dello Statuto latino e volgare, che nel Medioevo il notaio pistoiese ser Mazzeo Bellebuoni aveva realizzato, con una particolarità per l’epoca davvero notevole: aveva redatto il testo prima in latino, la lingua usata nel settore amministrativo, per i documenti della Chiesa, nell’ambito della cultura, ma lo aveva anche tradotto in volgare, con l’obiettivo di comunicarne a tutti il contenuto.
Con lo Statuto trasmesso dal prezioso manoscritto del 1313, conservato nell’Archivio di Stato della città, viene regolata la vita e l’attività dell’Opera di San Iacopo, l’istituzione laica che gestiva e curava il culto dell’apostolo Giacomo il Maggiore. Tra le prescrizioni figurano le modalità di gestione e sorveglianza della Sacrestia e della Cappella poste all’interno del Duomo di Pistoia, ma anche l’organizzazione delle celebrazioni per i festeggiamenti del Santo Patrono, che iniziavano il 24 luglio per culminare il 25 luglio, giorno dedicato a San Iacopo.
La nuova edizione dello Statuto dell’Opera di San Iacopo è accompagnata da studi che permettono di esaminare i testi latino e volgare da diversi punti di vista: paleografico, storico, filologico, linguistico. Ne esce confermata la rilevanza storica e culturale del doppio Statuto, di cui si stampa anche la riproduzione fotografica integrale, grazie alle foto di Cristian Ceccanti.
La nuova edizione dello Statuto, approvata dal Comitato per l’Anno Iacobeo e stampata dalla tipografia GF Press di Serravalle Pistoiese, è stata finanziata dal Comune di Pistoia e realizzata con il sostegno della Società Pistoiese di Storia Patria in qualità di casa editrice, grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato di Pistoia e il patrocinio dell’Accademia della Crusca.La presentazione della nuova edizione, curata dai docenti e studiosi Giovanna Frosini, Giampaolo Francesconi, Simone Pregnolato e Stefano Zamponi, dello Statuto latino e volgare, che nel Medioevo il notaio pistoiese ser Mazzeo Bellebuoni aveva realizzato, con una particolarità per l’epoca davvero notevole: aveva redatto il testo prima in latino, la lingua usata nel settore amministrativo, per i documenti della Chiesa, nell’ambito della cultura, ma lo aveva anche tradotto in volgare, con l’obiettivo di comunicarne a tutti il contenuto.
Il volume è stato presentato da Federigo Bambi dell’Università di Firenze e da Chiara Murru dell’Università per Stranieri di Siena. della Crusca.