L'Asl interviene sulla situazione di Vicofaro ed in particolare sulle notizie relative ad un caso di tubercolosi tra gli ospiti della parrocchia, precisando che il caso "è stato notificato alla struttura di Igiene Pubblica il 19 giugno" e risulta tuttora ricoverato all'ospedale San Jacopo di Pistoia. "L’inchiesta epidemiologica, effettuata in data 22 giugno, al fine di individuare i conviventi e i contatti da sottoporre alle previste indagini di screening non si è ancora conclusa data la scarsa adesione alla Mantoux degli ospiti". "Precisiamo inoltre - si legge nella nota dell'Asl - che l’esito positivo della Mantoux, non seguito da Rx, non consente di porre alcuna diagnosi, ma evidenzia che il soggetto è entrato in contatto con il batterio ed ha sviluppato una difesa immunitaria, condizione comune a molti ospiti provenienti da paesi ad alta endemia per patologia tubercolare".
"Fin da subito - aggiunge l'Asl - sono stati coinvolti il Responsabile della struttura e i professionisti che gravitano, da tempo, attorno alla comunità: Ambulatorio Solidale Pistoia art. 32, Medici per i Diritti Umani di Firenze. Sono stati presi accordi con Don Massimo Biancalani, e fornito informazioni in italiano, inglese e francese, riguardo all’iter diagnostico da seguire.
Per i soggetti risultati positivi al test sono state predisposte sedute ad hoc presso la radiologia del San Jacopo di Pistoia, la prima delle quali è andata deserta, senza alcuna comunicazione preventiva. Solo in un secondo momento, su richiesta, sono state date giustificazioni all’ Azienda. La seconda ha visto, come già comunicato in precedenza, la presenza di un solo ospite.
La consapevolezza delle difficoltà legate alla condizione di disagio e fragilità degli ospiti ha sempre sotteso agli interventi predisposti, interventi che comunque per avere successo non possono prescindere dal pieno sostegno e dalla partecipazione attiva di chi meglio conosce i ragazzi e ne raccoglie la piena fiducia".